mercoledì 2 ottobre 2019

Cantiamo per i nonni e...

Avvertenza: post lungo.
Oggi, 2 ottobre, festa dei nonni. Così il programma è leggermente variato, con una graziosa canzone di Piumini e Caviezel, tratta da Il mattino di zucchero (consigliatissimo, peraltro: molto carino). Il titolo è La canzone dei nonni

Qui il testo: 
Ci sono mamme doppie e dei doppi papà,
di solito hanno più di cinquant’anni,
giocano coi bambini, li cullano nei sonni e sono i nonni.

Rit.: Avere nonne e nonni è una fortuna, però solo se sanno parlare della luna.

Ci sono donne vecchie e dei vecchi papà,
che sembrano parlare con saggezza,
hanno molti ricordi e misteriosi cenni e sono i nonni.

Rit.:

Ci sono donne grandi e dei grandi papà,
che hanno un po’ di bianco nei capelli,
raccontano le storie, dicono ninne nanne e sono i nonni.

Rit.:

E questa è la musica, che abbiamo ascoltato e riascoltato e poi rifatto con la chitarra (i bambini hanno cantato il ritornello). Nel frattempo, ogni bimbo ha disegnato e colorato pensando ai nonni che ci sono e a quelli che non ci sono più...

Al lavoro!
Ma le cose da fare, in questi due giorni, non sono mancate. Intanto, è arrivata la prima linea del tempo con la maestra Giusy. E' lì che si mettono i fatti accaduti PRIMA e DOPO, si inizia a pensare a quello che con una parola difficile si chiama ORDINE CRONOLOGICO.

Ad Italiano - a proposito, abbiamo cominciato a chiamare il quaderno delle letterine "quaderno di italiano": ci proviamo - è arrivata la A. Come si fa la A? Si scende dalla cima di una montagna e si torna indietro. Poi con un elicottero si torna sulla vetta e si riscende dall'altra parte. Alla fine una bella linea orizzontale. Quindi ci sono la E, la I e la A. E' il momento di fare un piccolo dettato di vocali.

Stamattina, infatti, abbiamo provato a SCRIVERE realmente per la prima volta. Stavolta non si trattava più di copiare ma di sentire un suono, capirlo e tradurlo in segno: scrivere, appunto.
Oppure (più difficile) fare la stessa cosa con più suoni: AI, AIE, IEI... Risultato molto buono, per essere il primo tentativo. Ma lo rifaremo a breve.

Dopo la mensa e la meritatissima pausa  (di cui vediamo una diapositiva) 😃, ci siamo divertiti con un paio di giochi niente male.


Il primo: catene di rime e storie assurde

Partendo da una parola stimolo (ad esempio: carrello), i bambini hanno proseguito con altre parole italiane che finiscono con -ELLO (pennello, gioiello, cancello, pennarello...) e poi ancora -ETTO, -ONE, - INO. Nascono le storie strambe:  Un bambino incontrò Paperino mentre un assassino con lo spazzolino lavava i denti a un pinguino. Intanto, un tacchino sul vasino faceva la cacca col suo sederino... etc etc

Il secondo: quante ne ho nascoste?

Continuando con il gioco dei bambini in tenda, riecco i nostri 5. Questa volta, il gioco consisteva nell'indovinare (un alunno alla volta) quante cannucce avesse nascoste dietro la schiena il maestro. Tre in mostra? 2 dietro la schiena. 4 in mostra? 1 soltanto dietro la schiena.... Molto, molto bravi.



6 commenti:

  1. Il maestro ci ha viziati! Due giorni senza blog ed eravamo già in astinenza! La canzoni per i nonni, per chi li ha lontani, è stato un bel regalo da condividere con loro. Grazie

    RispondiElimina
  2. Grazie davvero.
    E' quasi come essere lì con voi... bellissimo!

    RispondiElimina
  3. Colgo l’occasione per ringraziare il maestro Roberto per l’impegno e la passione, oltre alle energie e il tempo che sta impiegando con questa iniziativa originale, che ci consente di venire a conoscenza dettagliatamente di quello che succede in classe, del modo di lavorare e di una miriade di altre informazioni che non avremmo mai potuto conoscere se si fosse limitato, come si fa normalmente, a riportare il programma svolto, in forma telegrafica, sul registro online.
    Per noi genitori, questa del blog, è una risorsa importante anche perché ci mette in condizione di replicare a casa, pur senza forzare la mano, alcuni giochi didattici, unendo l’utile al dilettevole.
    Sara, quando un paio di volte gli ho proposto giochi analoghi a quelli delle cannucce, ha accettato di buon grado e si è divertita, rinforzando e confermando quanto fatto in classe (si è un po’ persa di entusiasmo, invece, quando siamo passati alle scomposizioni polinomiali 😁).

    RispondiElimina